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Malnate, lì 12/09/2010
“Riflessioni
del Circolo di Malnate
in vista del Congresso provinciale”

Premessa

La costruzione di un documento politico di Circolo che tenga conto delle diverse sensibilità presenti nel partito è sempre un compito difficile ed insidioso. Spesso le posizioni espresse nelle varie assemblee sono tra loro divergenti e pongono chi è chiamato a fare il punto di fronte ad un duplice rischio:

  1. da un lato per non scontentare nessuno si è portati a dire delle banalità, o peggio ancora ad evitare di parlare di certi temi “scottanti”;
  2. dall’altro per cercare di dire qualcosa di propositivo si rischia di essere prevaricatori nei confronti delle idee che non si condividono o che sono espressione di una minoranza;

Sin dalla sua nascita al PD è mancata la leadership intesa come il mezzo per una linea politica di sintesi. A tutti i livelli, compreso quello di chi scrive questo documento, siamo apparsi come un partito lontano dalla realtà e spesso non siamo stati capaci di parlare neppure al nostro elettorato; mai una parola chiara, mai una linea netta e soprattutto mai una linea unica.

Certamente, compito primario del futuro Segretario provinciale (e nella sostanza di tutti i segretari di Circolo nelle varie realtà locali) sarà quello di riuscire a fare sintesi e a prendere con coraggio posizione su tutti i temi. Ovviamente occorrerà ascoltare tutte le voci interne al Partito e valutare anche gli input provenienti dalla società civile, ma alla fine sarà necessaria una posizione chiara, netta e unica.

Tuttavia, per chiedere questo tipo di atteggiamento al nostro futuro Segretario è necessario che tutti noi gli si riconosca il ruolo di guida che gli deriva dall’investitura congressuale, dandogli la fiducia necessaria per costruire un progetto.
Troppo spesso abbiamo sfiduciato i nostri leader ancora prima che si insediassero. Guai a chi è abituato a remare contro, a chi dal giorno successivo al congresso inizierà a pensare al prossimo segretario. I progetti hanno bisogno di tempo per realizzarsi e per raccogliere qualcosa c’è bisogno di lasciare spazio alla semina.


Il 1° Congresso provinciale del PD

In genere i congressi sono il luogo in cui si valuta quanto fatto nel passato, si analizza il presente e si guarda al futuro. In questa fase tuttavia è importante per noi concentrarci prevalentemente sugli ultimi due aspetti. Il passato infatti per la nostra Provincia, e più in generale per il Partito Democratico a livello nazionale, è un passato perdente.

Sarebbe pertanto ingiusto ed intellettualmente disonesto attribuire alla segretaria uscente i magri risultati conseguiti in questi ultimi anni. Probabilmente questa segreteria non sarà studiata nei testi di formazione politica come un brillante esempio di “buona pratica”, ma, pur con tutti gli errori commessi, essa ha saputo guidare un Partito nuovo in un periodo difficile ed in una terra difficile.

Sarebbe invece inutile oltreché dannoso dedicare il Congresso alle recriminazioni reciproche su quanto successo all’interno del Partito nelle ultime elezioni regionali. Ognuno ha probabilmente il suo episodio increscioso da raccontare e la sua amicizia personale incrinata. Una cosa è chiara: non doveva succedere e soprattutto non dovrà accadere di nuovo in futuro!!

Da questo punto di vista il Congresso non deve essere visto come una resa dei conti, ma come il momento in cui realizzare una sana e chiara competizione politica interna con l’obiettivo di far emergere una leadership forte ed in grado di costruire un’alternativa politica credibile.

Sappiamo che a livello provinciale si sta lavorando, come d’altronde è stato nei congressi che hanno preceduto il nostro, ad una candidatura unitaria. Vediamo favorevolmente questo metodo, purché si passi attraverso un confronto progettuale e programmatico e non si riduca il tutto ad una mera trattativa tra correnti e “capobastone”. L’unità del Partito è un bene primario, che non deve però andare a discapito della discussione e della partecipazione degli iscritti.
Tuttavia, qualora non fosse possibile raggiungere una accordo unitario su candidato, lista e programma, non siamo certo spaventati dalla possibilità di dover scegliere tra due o più candidature. Se c’è un momento dedicato alla discussione e alle divisioni interne quello è proprio il Congresso. L’importante è che candidature alternative si basino su idee e programmi alternativi e non siano solo l’espressione di personalismi e/o correnti contrapposte.

I regolamenti

Pur condividendo idealmente il principio dell’alternanza di genere nei vari organismi, ne sottolineiamo le criticità e le difficoltà che esso genera a livello di Circolo. Certamente servirebbe maggior elasticità nella sua applicazione. Il rischio è che ci sia un rispetto solo formale di questo principio con una sua sostanziale disapplicazione  nella vita politica di tutti i giorni.
Negativa è anche la posizione del Circolo sulle liste bloccate. Sappiamo che si tratta di scelte imposte dai regolamenti di emanazione nazionale, ma non per questo possiamo accettarle in maniera passiva e acritica.
Sicuramente il Circolo di Malnate nel suo congresso cittadino troverà il modo di affrontare in maniera flessibile ed originale queste due questioni.


L’Organizzazione del Partito

Il Partito Democratico è un partito giovane che ha impegnato a partire dalla sua costituzione molte energie nel tentativo di darsi un’organizzazione efficace ed efficiente. In questo non siamo certo stati favoriti dalla travolgente agenda politica che ci ha continuamente visti impegnati in primarie, elezioni, congressi e così via.

Dare una buona organizzazione al nostro Partito è una condizione necessaria, anche se non sufficiente, a farci vincere. Poi servono sicuramente i contenuti e la proposta di una alternativa credibile, ma prima è fondamentale essere in grado di informare e comunicare!! Da questo punto di vista molto è stato fatto, ma molto deve essere corretto e rivisto.

Il Circolo di Malnate vede con favore l’apertura ai Portavoce di Circolo all’interno della futura assemblea provinciale, anche se un’assemblea così ampia (eletti + portavoce + membri di diritto), rischia di diventare pletorica e priva di qualsivoglia funzione reale.

In ogni caso, il vero punto su cui soffermarsi è l’organizzazione della segreteria/esecutivo che a nostro avviso dovrà basarsi sui seguenti punti:

  1. esecutivo ristretto costituito in base al merito e alla voglia di mettersi al servizio del Partito e non per accontentare singoli e correnti. Abbiamo bisogno di gente che lavori concretamente e non di organismi di rappresentanza;
  2. istituzione di un referente provinciale per i rapporti con gli enti locali, eventualmente affiancato da una squadra di “coordinatori di zona” che tengano i rapporti tra la segreteria provinciale e le varie zone della nostra provincia;
  3. passaggio dal modello delle commissioni statiche al modello delle commissioni a campagna attraverso la creazione di gruppi di lavoro dinamici e flessibili, composti da persone competenti e motivate, che possano lavorare su singoli temi per un tempo limitato con l’obiettivo di portare a termine una campagna di sensibilizzazione politica;

 

Per quanto riguarda l’organizzazione finanziaria  del Partito, il Circolo di Malnate ritiene che la futura Segreteria provinciale debba continuare sulla positiva strada intrapresa di lasciare ai Circoli le risorse rivenienti dal tesseramento. Certamente la nostra provincia deve continuare ad essere un esempio in Lombardia, anche per le altre Federazioni provinciali che invece non applicano questo metodo.

Da tempo si parla di partito federale e di autonomia finanziaria delle Federazioni provinciali. Qualora si verificasse il trasferimento delle risorse dai livelli centrali a quelli periferici del partito, è importante che la futura segreteria faccia un’altra scelta coraggiosa riservando un’ampia fetta di queste risorse alle attività dei Circoli. In questo modo potremo continuare ad essere un esempio di trasparenza e di reale federalismo finanziario per le varie federazioni lombarde del PD.


Le Priorità Programmatiche

Quando si parla di programma provinciale il rischio è quello di finire schiacciati tra le tematiche di carattere nazionale e le peculiarità territoriali dei vari Circoli. Le prime hanno sicuramente una risonanza ed una presa maggiore, mentre le seconde sono più concrete e vicine agli occhi dei cittadini. Questo tuttavia non significa che la nostra provincia sia priva di temi peculiari da sviluppare e su cui lavorare!!  

Quello che conta a tutti i livelli è riuscire a rimettere in sintonia la gente con il Partito e a nostro avviso tre sono le chiavi su cui puntare per farcela:

  1. i nostri militanti devono recuperare l’orgoglio di essere del Partito Democratico;
  2. la nostra propaganda deve concentrarsi su pochi temi alla volta che possano diventare degli slogan chiari e comprensibili;
  3. la nostra voce deve essere monolitica, unitaria e sicura all’esterno.

Tornando al programma la nostra provincia ha almeno 3 tematiche di carattere nazionale che insistono sul nostro territorio (Federalismo – Malpensa – Pedemontana). Ovviamente su questi temi le linee guida devono essere dettate da livelli più alti rispetto a quello provinciale, ma è importante che si trovi uno spazio per una nostra interpretazione originale e più legata alle esigenze e alle peculiarità del nostro territorio:

  1. Federalismo:siamo nella provincia della Lega e proprio qui è importante dimostrare come il loro sia solo un federalismo di facciata e come al “centralismo romano” si stia sostituendo il “centralismo del Pirellone”. Non dovevano abolire le province per ridurre gli sprechi?! L’abolizione dell’ICI non indebolisce l’autonomia comunale?! ecc ecc. Battiamo duro là dove possiamo fare male!!
  2. Malpensa: hanno fatto un pasticcio con Alitalia, trasformando Malpensa in una cattedrale nel deserto!! Che rendano conto delle loro scelte!! Qui non si tratta di fare una scelta “verde”, oppure una scelta di sviluppo… si tratta di far funzionare le cose!!
  3. Pendemontana: se ne parla da sempre con un misto di ironia e di rassegnazione. Siamo stati noi con Prodi a sbloccare i fondi e loro se ne sono presi il merito. Cosa hanno fatto oltre alla  maxi-cerimonia a Cassano Magnago in campagna elettorale? Scandiamogli il tempo e stiamogli col fiato sul collo!!

Oltre a questi temi il Partito dovrà concentrarsi di volta in volta su alcuni temi prettamente locali svolgendo delle campagne ad hoc. Il Circolo di Malnate per la sua peculiarità geografica chiede che si continui a parlare con forza di:

  1. Mobilità su ferro (FS-FNM) / Pendolari (A8-valichi);
  2. Frontalieri;
  3. Salvaguardia del territorio dalla speculazione edilizia.

Infine ricordiamoci che, al di là dei vari temi locali, oggi le parole d’ordine di carattere nazionale sono: lavoro, economia e welfare.


Linee politiche-strategiche e alleanze

Sono lontani i tempi in cui si parlava di “politica dell’autosufficienza” e della “vocazione maggioritaria” del PD; oggi si parla di “nuovo ulivo” e della “politica dei 2 cerchi”.Certamente è necessario tessere di nuovo, a tutti i livelli, una trama di alleanze basate su programmi condivisi che ci possa riportare a vincere.
Non dobbiamo avere alcuna sorta di preclusione, né verso sinistra né verso il centro, ma soprattutto  non dobbiamo dimenticarci delle risorse umane e di idee presenti nella società civile e nel mondo dell’associazionismo.

Ovviamente le scelte locali saranno fortemente influenzate dalle scelte di carattere nazionale, ma qualunque esse siano ci sono alcuni punti che non possono essere messi in discussione:

  1. sin dalla sua nascita il PD ha cercato a tutti i costi di conquistare il centro sia in termini di bacino elettorale che di possibili alleanze. Questo secondo la buona regola che “senza il centro non si vince e non si governa”. Senza negare l’importanza di questo argomento, che non va abbandonato, riteniamo che oggi  la priorità sia conquistare gli astenuti, i delusi, gli apatici della politica. Questa deve essere la nostra missione e poi verrà tutto il resto. Obama negli USA ha vinto in questo modo ed in effetti c’è molto più bacino elettorale nel 30/40 % di chi non vota che nel 4/5 % di Casini!!
  2. È importante ricucire con la sinistra, ma senza rincorrere a tutti i costi coalizioni disorganiche che siano ostaggio di veti e contro-veti. Gli accordi, se possibili, devono essere fatti sulla base di piattaforme programmatiche condivise. Viceversa, meglio perdere qualche pezzo per strada.
  3. In provincia di Varese il nostro vero avversario è la Lega. Se da un lato dobbiamo opporci nettamente ai dis-valori che essa rappresenta (ad esempio sul tema della sicurezza-accoglienza), dall’altro dobbiamo esprimere un progetto politico alternativa (ad esempio sul tema del federalismo fiscale e istituzionale).

 

Conclusioni

Consapevoli delle sfide che ci attendono, abbiamo redatto questo documento con spirito costruttivo, sicuri che esso possa diventare parte integrante della piattaforma programmatica del futuro Segretario provinciale.
Confermiamo pertanto con forza la nostra adesione al progetto democratico; per noi non ci sono altre strade ed il Partito Democratico è il futuro che stiamo costruendo insieme nel presente.

 

Marco Viscardi
Portavoce PD – Circolo di Malnate

 




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